La GeForce RTX 3090 è un mostro di potenza anche nel mining di crypto valute: raggiunti i 120 MH/s
I primi risultati riportati in rete suggeriscono come la GeForce RTX 3090 potrebbe essere una valida opzione per i miner di criptovalute che intendono estrarre blocchi di Ethereum. I benchmark evidenziano come la scheda con frequenza base sia capace di raggiungere i 120 MH/s di hashrate, mentre non si hanno dettagli per quanto riguarda le prestazioni in overclock.
Se nei primi benchmark trapelati in rete la GeForce RTX 3090 non offriva oltre il 23% di prestazioni in Blender e un misero 5% nei giochi rispetto alla GeForce RTX 3080, lo stesso non si può affermare del mining delle criptovalute, un ambito dove l'ammiraglia NVIDIA mostra tutti i muscoli e si spinge ad un livello di prestazioni senza precedenti. Le elevate prestazioni si traducono tuttavia in un consumo energetico difficilmente sostenibile che potrebbe non consentire pertanto un guadagno elevato. Questo discorso non è applicabile in senso assoluto, pertanto la redditività della scheda o della configurazione è soggetta al costo dell'energia per singolo paese.
Questo eccellente risultato, che da un lato conferma la solidità prestazionale della scheda in ambito "lavorativo", getta però qualche ombra sul lancio ufficiale di giovedi; nonostante il prezzo di listino di oltre 1500 Euro, NVIDIA potrebbe in qualche modo ritrovarsi nel medesimo scenario della GeForce RTX 3080 soprattutto se consideriamo che gli esemplari di GeForce RTX 3090 saranno numericamente inferiori a quelli della GeForce RTX 3080.
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