Lo sviluppo di strumenti basati sull'AI sembra essere un'attività redditizia. Sempre più investitori sono interessati a finanziare tali progetti. Tuttavia, lo sviluppo di prodotti AI è piuttosto costoso se si vuole competere con i migliori del settore. OpenAI, La società madre di ChatGPT è ben consapevole di questo, ed è per questo che è alla ricerca di modi per ottimizzare i costi operativi.
Secondo quanto riportato, una delle misure che OpenAI adotterà per risparmiare sui costi a lungo termine è lo sviluppo di hardware proprietario su cui eseguire i servizi di AI. Attualmente, l'azienda preferisce Nvidia, il principale fornitore di hardware AI al mondo. Tuttavia, la posizione di Nvidia nel mercato le consente di fissare prezzi che alcuni, come OpenAI, considerano elevati.
OpenAI avrebbe scelto TSMC per produrre i suoi chip AI, abbandonando Samsung
Samsung Foundry è emersa come uno dei principali candidati per la produzione dell'hardware AI di OpenAI a seguito di un incontro tra il Presidente di Samsung Electronics Jay Y. Lee e il CEO di OpenAI Sam Altman la scorsa settimana (dal 3 al 9 febbraio). Alcune fonti hanno suggerito che la produzione dei chip AI di OpenAI su un processo Samsung a 3 nm è stato uno degli argomenti discussi.
Tuttavia, un nuovo rapporto di Reuters afferma che OpenAI ha scelto invece il processo a 3nm di TSMC.
L'azienda focalizzata sull'AI non sarebbe il primo grande nome ad 'allontanarsi' da Samsung, dopo alcuni anni di controversie e di scarse prestazioni dei suoi wafer. Aziende come Qualcomm o Nvidia sono passate a TSMC.
Secondo quanto riferito, OpenAI vuole iniziare la produzione di massa dei suoi chip AI nel 2026. Nei prossimi mesi, TSMC potrebbe ricevere i progetti dell'azienda per iniziare i test di produzione. Reuters sostiene che il progetto hardware è nelle fasi finali.
OpenAI investirebbe circa 500 milioni di dollari nella progettazione del proprio chip AI. Tuttavia, a lungo termine, questo le permetterebbe di risparmiare enormemente sui costi operativi. Appleha fatto una mossa simile, abbandonando Intel in favore di dei propri chip ARM per i Mac.
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