TSMC ha ottenuto l'autorizzazione alla produzione di chip a 2 nm negli Stati Uniti, mentre Taiwan allenta le restrizioni tecnologiche
Il Ministero degli Affari Economici di Taiwan ha revocato il divieto di https://www.taipeitimes.com/News/biz/archives/2025/01/11/2003829992?s=31 che in passato impediva a TSMC di produrre chip a 2 nanometri nei suoi stabilimenti all'estero. Questo cambiamento di politica segna una grande rottura rispetto alle vecchie normative che insistevano sul mantenere la produzione estera almeno due generazioni indietro rispetto a quanto accadeva in patria.
"Erano regole di una volta. I tempi sono cambiati", ha dichiarato il Ministro dell'Economia J.W. Kuo durante un briefing con i media. "Le aziende private dovrebbero prendere le proprie decisioni commerciali in base al proprio progresso tecnologico"
Questa mossa va di pari passo con l'espansione di TSMC in Arizona, dove l'investimento totale potrebbe superare i 65 miliardi di dollari. La seconda fabbrica dell'azienda dovrebbe iniziare a produrre chip da 2nm e 3nm entro il 2028, dopo la produzione da 4nm del primo impianto, che dovrebbe iniziare all'inizio del 2025.
Il terzo impianto di TSMC in Arizona, il cui completamento è previsto entro la fine del decennio, sarà destinato a processi a 2 nm o più avanzati. Anche se le nuove regole sono in vigore, il Ministro Kuo ha detto che TSMC sarà cauta nell'investire gli enormi 28-30 miliardi di dollari necessari per costruire un impianto a 2 nm.
Questo cambiamento di politica fa parte dell'obiettivo più grande di Taiwan di sostenere la catena di fornitura globale di chip. Il prossimo anno, il Ministero degli Affari Economici si concentrerà sulle partnership con Stati Uniti, Germania, Giappone e Filippine. Inoltre, prevede di aprire un ufficio a Fukuoka, in Giappone, per sostenere le aziende legate ai semiconduttori vicino al prossimo sito di TSMC a Kumamoto.
Questo cambiamento arriva mentre Taiwan rivede la sua strategia "Scudo di Silicio", che inizialmente manteneva la produzione di chip all'avanguardia del Paese strettamente nazionale per preservare un vantaggio tecnologico. Il Governo riconosce che la scena dei semiconduttori sta cambiando, soprattutto con il 60 percento delle aziende di progettazione di chip del mondo che hanno sede negli Stati Uniti.
Fonte(i)
Taipei Times (in inglese)
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