Scienziati canadesi stampano in 3D tubi di cellule testicolari funzionanti come precursore di nuovi trattamenti per l'infertilità
Gli scienziati della University of British Columbia (UBC) sono riusciti a stampare in 3D repliche di strutture tubolari produttrici di sperma fatte da cellule testicolari vitali. Il materiale per la biostampa è stato raccolto tramite biopsia delle cellule staminali testicolari di pazienti che hanno l'azoospermia non ostruttiva (NOA), la forma più pesante di infertilità maschile. Queste protocellule sono state poi coltivate e moltiplicate prima di essere stampate in 3D in una struttura tubolare simile a quella degli spermatozoi situati nei testicoli umani
Non solo il metodo di bioprinting ha avuto successo in termini di sopravvivenza delle cellule, ma dopo 12 giorni i tubi sono stati esaminati e il materiale "era maturato in molte delle cellule specializzate coinvolte nella produzione di sperma". Inoltre, i finti tubi testicolari "mostravano un miglioramento significativo nel mantenimento delle cellule staminali spermatogoniche - entrambi i primi segni di capacità di produrre sperma", dice il rapporto. Secondo il ricercatore principale dello studio, il dottor Ryan Flannigan, professore assistente di urologia dell'UBC:
Sempre di più, stiamo imparando che ci sono probabilmente molte cause diverse di infertilità e che ogni caso è molto specifico del paziente. Con questo in mente, stiamo prendendo un approccio personalizzato, medicina di precisione - prendiamo le cellule da un paziente, cerchiamo di capire quali anomalie sono uniche per loro, e poi stampare in 3D e sostenere le cellule in modo da superare quelle carenze originali.
L'obiettivo del team di ricerca è ora quello di sperimentare l'alimentazione delle cellule bio-stampate con vari nutrienti e fattori di crescita adeguati, al fine di indurle alla produzione di sperma vitale che potrebbe successivamente essere utilizzato in nuovi trattamenti di infertilità per le coppie che cercano di concepire.
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