Sam Altman è stato licenziato come CEO di OpenAI
Il consiglio di amministrazione di OpenAI ha clamorosamente licenziato il co-fondatore e ora ex CEO, Sam Altman. Altman è stato il volto pubblico di OpenAI, che è cresciuta fino a diventare leader della rivoluzione dell'IA generativa che ha travolto l'industria tecnologica negli ultimi 12-24 mesi. In una dichiarazione pubblicata sul blog di OpenAI, è stato annunciato che il CTO di OpenAI Mira Murati assumerà immediatamente il ruolo di CEO ad interim, con l'avvio immediato di un processo di ricerca per identificare un sostituto permanente.
Il motivo del licenziamento di Altman è stato spiegato brevemente nel blog https://openai.com/blog/openai-announces-leadership-transition:
La partenza del signor Altman fa seguito a un processo di revisione deliberativa da parte del Consiglio di amministrazione, che ha concluso che egli non è stato costantemente sincero nelle sue comunicazioni con il Consiglio, ostacolando la sua capacità di esercitare le proprie responsabilità. Il Consiglio non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI.
Insieme alla partenza di Altman da OpenAI, il co-fondatore e presidente del Consiglio di Amministrazione, Greg Brockman, si è dimesso dal suo ruolo di presidente del Consiglio di Amministrazione, ma continuerà a svolgere le sue mansioni regolari presso l'azienda. Sebbene non sia stato annunciato un sostituto di Brockman nel ruolo di presidente, il consiglio di amministrazione continuerà a funzionare con i membri attuali, lo scienziato capo di OpenAI Ilya Sutskever, i direttori indipendenti Adam D'Angelo, CEO di Quora, Tasha McCauley, imprenditrice tecnologica, e Helen Toner del Georgetown Center for Security and Emerging Technology.
Altman ha risposto al suo licenziamento pubblicando un commento (tutto in minuscolo) su X/Twitter:
ho amato il mio periodo in openai. è stato trasformativo per me personalmente e, si spera, anche per il mondo. soprattutto ho amato lavorare con persone così talentuose.
avrò altro da dire su ciò che accadrà più avanti.
OpenAI è balzato agli onori della cronaca alla fine dello scorso anno, dopo la dimostrazione pubblica di ChatGPT, un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) che ha dimostrato capacità sofisticate, quasi simili a quelle umane, di creare contenuti scritti di numerosi generi, compreso il codice informatico, oltre alla capacità di fornire risposte contestualizzate alle query. Sebbene non sia priva di problemi, che vanno dalle sfide con gli errori soprannominati "allucinazioni", la sua tecnologia è stata rapidamente integrata dal principale investitore Microsoft nel suo software con il nuovo marchio "Co-Pilot".
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