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Nuovi compensi per la copia privata: sugli smartphone impatta fino a 6.90 Euro

L'unità principale Lite-On all'interno del Razer Pro Blade 2020
L'unità principale Lite-On all'interno del Razer Pro Blade 2020
Il Ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, ha promulgato il decreto di rimodulazione dei compensi per copia privata. Conosciuto anche con il più comune nome "equo compenso", introdotto nel 2014, il compenso va a colpire tutte quelle categorie di prodotti elettronici dotati di una quantitativo di memoria. Interessati quindi tutti quei sistemi di archiviazione a partire dalle chiavette di memoria sino ad arrivare agli smartphone.

Introdotto ormai alcuni anni fa, la copia privata rappresenta un contributo corrisposto alla SIAE su una quota del prezzo di listino del dispositivo adatto alla registrazione di fonogrammi e videogrammi. Sebbene in una nota ufficiale venga precisato che il decreto non prevede incrementi rispetto all'anno passato, ci sono alcune rimodulazioni per via dei cambiamenti tecnologici. Il balzello impatta nuovamente sul prezzo finale e quindi riversato a danno dei consumatori. Sostanzialmente ogni volta che si acquista uno smartphone, nel prezzo pagato una percentuale viene riservata alla SIAE in virtù del fatto che il possessore potrebbe (eventualmente) registrare un concerto e quindi disporre di una copia privata.

L'equo compenso si applica in via differente in base al tipo di dispositivo e al quantitavito di memoria presente a bordo. Di seguito riportiamo direttamente i compensi previsti dal decreto.

Smartphone

Per i tagli più diffusi, verosimilmente quelli da 64 GB e 128 GB e da 128 GB a salire, il compenso viene stabilito per 6.30 Euro e 6.90 Euro rispettivamente. Come indicato dal nome, la tassa incide esclusivamente sul prezzo dello smartphone pertanto per tutti gli altri telefoni non è previsto alcun contributo.

Wearable

Entrano per la prima volta in classifica anche gli indossabili (smartwatch e fitness tracker) sebbene non la registrazione non sia una caratteristica molto comune. In ogni caso, dal momento che è possibile riprodurre contenuti audio, il Ministero ha previsto un compenso massimo di 5.60 Euro per quei dispositivi con oltre 32 GB di memoria. 

Chiavette USB e schede di memoria

In questo caso, il compenso massimo applicabile per ciascuna unità di memoria USB è stabilito per 7.5 Euro. La copia privata sulle schede di memoria può raggiungere un valore massimo di 4.5 Euro. Il nuovo Decreto prevede una serie di tagli di archiviazione superiore rispetto a quelli del precedente, così da seguire il trend di mercato.

SSD e HDD integrati

In questa categira ricadono televisori, decoder e quel genere di dispositivi dotati di unità di archiviazione integrata. Ad esempio, se avete acquistato un NAS con un disco integrato da 2 TB potreste aver pagato quasi 30 Euro di equo compenso. 

SSD e HDD

Questa voce invece si riferisce agli hard disk interni destinati ad essere installati all'interno di un computer o di un dispositivo esterno. In questo caso è applicato un tetto massimo di 18 Euro.

CD e DVD

L'equo compenso in questo caso si differenzia in base alla tipologia di supporto (CD-RW, DVD-RW, DVD-DL, Blu-Ray, Blu-Ray RW etc). Per un CD Audio il compenso ammonta a 0.05 Euro ogni 700 MB, mentre per un Blu-Ray si arriva a pagare 0.10 Euro per ogni 25 GB.

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Luca Rocchi, 2020-06-29 (Update: 2020-06-29)