Non è certificata N95, dopo tutto: Razer ha ordinato di rimborsare 1,1 milioni di dollari agli acquirenti della maschera facciale Zephyr RGB
La maschera facciale Razer Zephyr è stata uno dei prodotti più particolari emersi dalla pandemia COVID-19, in quanto la maschera da 99 dollari era parzialmente trasparente e dotata di illuminazione RGB e filtri intercambiabili. A Variante Pro è stata introdotta successivamenteche utilizzava microfoni e altoparlanti integrati per amplificare la voce di chi la indossava e facilitare le conversazioni.
La maschera è stata progettata per proteggere chi la indossa con la stessa efficacia di una maschera facciale convenzionale: secondo il marketing di Razer, i filtri sostituibili sono stati certificati secondo lo standard statunitense N95. Come ha confermato la Commissione Federale del Commercio (FTC) di https://www.ftc.gov/news-events/news/press-releases/2024/04/razer-inc-pay-more-11-million-misrepresenting-performance-efficacy-supposed-n95-grade-zephyr-face ha ora confermato che si trattava semplicemente di una menzogna, in quanto Razer non ha nemmeno sottoposto la maschera o i filtri associati ai test delle autorità competenti, ossia la FDA e il NIOSH, al fine di ottenere una certificazione adeguata.
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Senza questi test, non è chiaro quanto efficacemente il Razer Zephyr protegga dal COVID-19, quindi Razer ha messo in pericolo la salute dei suoi clienti attraverso un marketing ingannevole. L'accordo proposto dalla FTC prevede che Razer rimborsi l'intero prezzo di acquisto a tutti gli acquirenti di Zephyr e Zephyr Pro negli Stati Uniti, per un totale di 1,1 milioni di dollari.
Inoltre, l'autorità impone una multa di 100.000 dollari e impone condizioni per impedire a Razer di fare affermazioni ingannevoli sulla protezione dalle malattie senza che tali affermazioni siano state approvate dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Sebbene la maschera sia stata venduta anche in Europa, non è stata commercializzata con la certificazione FFP2 in Europa, il che significa che Razer potrebbe evitare una sanzione analoga in Europa.