La mancata produzione di chip Huawei non dovrebbe rappresentare un problema per TSMC
Tra le speranze del produttore, ci sarebbe quella di non assistere ad un blocco completo delle forniture verso HiSilicon, la divisione di Huawei dedicata alla produzione di chip. Qualora dovesse accadere, TSMC non esclude la possibilità di chiedere al Dipartimento del Commercio statunitense un'autorizzazione per continuare un rapporto di compravendita con il colosso di Shenzhen. Se la proposta non dovesse venir approvata, TSMC precisa che la mancata cooperazione con Huawei non dovrebbe compromettere le finanze della società, la quale riuscirebbe a colmare l'assenza di business in tempi relativamente brevi.
Naturalmente non è semplice valutare in quanto tempo la società sarebbe in grado di porre un rimedio alla questione, ma il presidente di TSMC si dichiara tranquillo nell'attuale situazione. Secondo le stime degli analisti, il 60% circa delle entrate di TSMC deriverebbe da clienti statunitensi e solo il 20% dalla Cina. Inoltre, il gruppo sarebbe intenzionato ad espandere le proprie linee di produzione negli Stati Uniti.
Nel suo intervento Liu ha inoltre espresso ottimismo riguardante l'attuale sviluppo tecnologico sottolineando come non avrebbe risentito dell'attuale crisi sanitaria globale. A tal proposito, il presidente di TSMC ha confermato l'inizio dello sviluppo dei primi chip a 3 nanometri attesi nel reparto produttivo per la prima metà del 2022.
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