Il Apple iPhone 16e lanciato ieri, 20 febbraio è stato progettato per sostituire il precedente iPhone SE 3. Abbandonando il prefisso "SE", l'azienda di Cupertino ha dotato il nuovo modello di un potente chip A18, rendendolo ancora più interessante per il suo pubblico. Secondo l'annuncio ufficiale, tuttavia, il nuovo iPhone economico presenta una versione ridotta del SoC A18, che include una GPU a 4 core, un core in meno rispetto al SoC A18 dell'iPhone 16 standard. Sarà ancora sufficiente per i fan di Apple per godersi i giochi e le applicazioni più impegnative?
Ora, l'uso di versioni più semplici e meno performanti dei chip full-fat non è una novità. Anche con i processi attuali e più avanzati, è quasi impossibile ottenere una resa di produzione dei chip perfetta. La maggior parte dei produttori utilizza questo approccio per ottenere il massimo da ogni wafer prodotto, e Apple non fa eccezione.
Nel caso dell'iPhone 16e, solo la parte della GPU del SoC installato si differenzia dal vero e proprio A18utilizzato nell'iPhone 16e iPhone 16. Ciò significa che gli utenti avranno ancora accesso a 2 core CPU grandi e 4 piccoli, oltre a un motore neurale a 16 core (35 TOPS), per cui le prestazioni nelle attività quotidiane dovrebbero essere praticamente le stesse del modello standard.
Apple last ha utilizzato una versione ridotta del suo SoC mobile nell' iPad mini (2024), che aveva anche un core GPU in meno rispetto allo standard A17 Pro. Se i nostri test sull'iPad mini di settima generazione sono affidabili, il deficit di prestazioni dell'A18 ridotto potrebbe non essere così significativo come si potrebbe pensare. Come si può vedere nel grafico del test 3DMark Wild Life/Solar Bay Stress qui sotto, l'A17 Pro con un core GPU in meno offre quasi le stesse prestazioni, se non addirittura migliori, dell'A17 Pro standard (presente nell'iPhone 15 Pro Max) iPhone 15 Pro Max):
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Certo, i risultati impressionanti dell'A17 Pro ridotto possono essere attribuiti alla migliore dissipazione del calore del case in metallo più grande (rispetto a un iPhone). Tuttavia, in una certa misura, l'assenza di un core può apportare maggiore efficienza: un consumo energetico inferiore consente anche un migliore margine di temperatura. Ciò significa che, con la giusta messa a punto e le giuste ottimizzazioni, Apple potrebbe effettivamente ridurre il divario tra il nuovo iPhone 16e e i modelli standard in termini di prestazioni, rendendo forse i chip quasi indistinguibili nella maggior parte degli scenari. Anche la durata della batteria potrebbe ricevere una spinta, che in realtà è indirettamente confermata dai dati ufficiali sul tempo di esecuzione: fino a 26 ore contro le 22 ore dell'iPhone 16 standard (può anche essere il risultato di una batteria più grande, però).
Detto questo, deve prendere tutto quanto sopra con un pizzico di sale, poiché possiamo solo speculare sui possibili risultati delle prestazioni fino a quando il campione da recensire non arriverà nel nostro laboratorio di test.
Fonte(i)
Applerecensioni di Notebookcheck