La Cina rafforza il controllo sulle esportazioni di minerali di terre rare con nuove norme
La Cina sta stringendo ancora più duramente sulle esportazioni di minerali di terre rare, stringendo la presa su questi materiali cruciali, essenziali per la produzione di tecnologie avanzate. A partire dal 1° ottobre 2024, gli esportatori dovranno fornire documenti più dettagliati sulla catena di approvvigionamento e il Governo sta anche rilevando un maggior numero di impianti di produzione.
I nuovi regolamenti significano che le aziende devono tenere sotto controllo le spedizioni di terre rare lungo le catene di approvvigionamento occidentali. Inoltre, il Ministero del Commercio cinese ha ampliato le sue restrizioni, includendo ora anche l'antimonio, dopo le precedenti restrizioni su gallio e germanio, entrambi necessari per la produzione di semiconduttori.
Il controllo della Cina non riguarda solo i regolamenti, però. Shenghe Resources, sostenuta dallo Stato, possiede ora l'86% della raffineria di Wuxi di Neo Performance Materials. Questo luogo produce quasi tutto il disprosio del mondo, un elemento delle terre rare importante per la produzione di semiconduttori avanzati, soprattutto per i chip incentrati sull'AI.
Nel frattempo, i Paesi occidentali si stanno dando da fare per costruire nuove catene di approvvigionamento. Solvay sta lavorando per aumentare la produzione di disprosio in Francia, e Lynas prevede di avviare le operazioni di raffinazione in Malesia entro il 2025. Negli Stati Uniti, MP Materials, che gestisce l'unica miniera di terre rare a Mountain Pass, in California, ha ottenuto un contratto dal Dipartimento della Difesa per espandere la sua struttura di raffinazione.
Tuttavia, la creazione di queste nuove operazioni richiederà molto lavoro. Le raffinerie cinesi sono ancora in vantaggio grazie alla migliore tecnologia di estrazione e ai programmi accademici avanzati incentrati sull'ingegneria delle terre rare. Le università occidentali non hanno lo stesso livello di competenza, lasciando un divario sostanziale.
La Casa Bianca ha ammesso che questa situazione mette gli Stati Uniti e i suoi alleati in una posizione difficile, vulnerabile agli intoppi della catena di approvvigionamento. La dipendenza dai materiali cinesi riguarda tutto, dai jet da combattimento F-35 alle turbine eoliche e ai motori delle auto elettriche. E con la domanda di energia pulita che dovrebbe aumentare di sette volte entro il 2040, la pressione non potrà che crescere.
Fonte(i)
NYtimes (in inglese)
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