Intel annuncia il processore Core i9-10850K: una versione leggermente ridotta dell'attuale flagship Core i9-10900K

Core i9-10850K adotta quindi un design interno con 10 core e 20 thread, con una frequenza base di 3.60 GHz e una massima frequenza (Thermal Velocity Boost) fissata a 5.20 GHz. In aggiunta, la massima frequenza in modalità Turbo Boost Max 3.0 è pari a 5.10 GHz, mentre quella con Turbo Boost 2.0 si limita ai 5 GHz. Il TDP rimane identico a quello del Core i9-10900K così come i valori Tau PL1 e PL2.

Il nuovo processore rimane ovviamente compatibile con le schede madri con socket LGA 1200 dotate di chipset Intel Z490, H470 e B360. Considerata la novità, consigliamo ai futuri acquirenti di controllare l'eventuale disponibilità di un nuovo BIOS per la propria scheda madre capace di leggere correttamente il microcode del nuovo processore. La nuova CPU si presenta infine con un prezzo inferiore del 10% rispetto alla proposta top di gamma, con un listino di 453 Dollari su lotti da mille unità.

Nel corso delle prossime settimane potremmo assistere all'arrivo anche del Core i9-10910, ossia una variante personalizzata realizzata appositamente dal colosso di Santa Clara per Apple. Secondo quanto riportato da recenti indiscrezioni il processore dovrebbe inserirsi tra il Core i9-10900 e il più potente Core i9-10900K, con una frequenza Thermal Velocity Boost leggermente inferiore rispetto agli attuali modelli attualmente in commercio. Ricordiamo che, come precedenti soluzioni, il processore sarà esclusivamente disponibile all'interno di prodotti Apple e quindi non acquistabile separatamente.

Sembra che tra le intenzioni di Intel ci sia il desiderio di capitalizzare al massimo la produzione di chip, commercializzando anche quelle soluzioni che, per un soffio, non riescono a raggiungere gli standard di produzione degli attuali processori in commercio. Core i9-10850K è sostanzialmente un Core i9-10900K che non è stato in grado, per una serie di ragioni, di raggiungere le prestazioni e le frequenze di quest'ultimo. Si tratta di una mossa commerciale che Intel applica da diverse generazioni e che ormai non ci sorprende più vedere.