Il tribunale statunitense emette una sentenza nella disputa legale tra Qualcomm e ARM
Una disputa legale durata due anni tra Qualcomm, produttore statunitense di tecnologia wireless e semiconduttori, e la sua controparte britannica ARM, anch'essa produttrice di semiconduttori, è stata risolta in tribunale. Secondo la sentenza, Qualcomm può continuare a installare e vendere i chip a marchio Nuvia, il che rappresenta un grande successo per il produttore, poiché altrimenti le CPU avrebbero dovuto essere distrutte.
ARM ha visto violati i suoi diritti di licenza e ha intentato una causa
Il catalizzatore è stata l'acquisizione di Nuvia Group da parte di Qualcomm nel 2021, che ha dato all'azienda californiana l'accesso ai chip con tecnologia ARM. ARM aveva una licenza speciale per produrre tali chip per Nuvia e questa licenza scontata è stata trasferita a Qualcomm.
In questo contesto, ARM riteneva che fosse necessario creare una nuova (e più costosa) licenza e ha portato Qualcomm in tribunale. Nel corso degli anni, si sono tenute ripetutamente trattative extragiudiziali, che però non hanno portato a risultati significativi.
Di conseguenza, il caso è stato portato in tribunale presso la Corte Federale degli Stati Uniti a Wilmington, Delaware. Il 20 dicembre, il tribunale ha emesso la sentenza secondo cui Qualcomm può continuare a vendere i chip Nuvia. Questo anche grazie alle buone argomentazioni di Qualcomm.
Perché il tribunale ha deciso a favore di Qualcomm
Grazie all'acquisizione di Nuvia, Qualcomm ha ricevuto il "Contratto di licenza di architettura (ALA)". Secondo ARM, questa licenza permetteva a Nuvia di sviluppare processori "su misura per il cliente" e di venderli sul mercato dei server. Poiché Qualcomm è rappresentata principalmente nel mercato dei computer e dei portatili, ARM ha sostenuto che era necessario un "Accordo di licenza tecnologica (TLA)" più costoso.
Qualcomm, invece, ha obiettato e ha sottolineato che il design Nuvia rappresenta al massimo l'1% dei prodotti. Gerard Williams III, Senior Vice President of Engineering di Qualcomm, ha citato come esempio la serie Snapdragon X, che viene prodotta quasi interamente secondo le specifiche del cliente.
Alla luce di queste elevate deviazioni, Qualcomm ritiene che ARM stia semplicemente cercando di far salire i costi di Qualcomm con una nuova licenza. Per convincere pienamente il tribunale, Qualcomm ha presentato un documento interno di ARM del CEO René Haast, secondo il quale ARM starebbe valutando la possibilità di produrre i propri processori in futuro (attualmente ARM Holding non produce i propri processori, ma si limita a intermediare le licenze).
Se ciò fosse vero, ARM sarebbe un concorrente diretto di Qualcomm. Sebbene René Haas abbia respinto questa relazione, il tribunale ha stabilito che Qualcomm non doveva firmare una nuova licenza con ARM. Solo il tempo ci dirà se le voci sulla produzione di semiconduttori da parte di ARM sono vere.
Fonte(i)
Bloomberg (inglese), Technews (cinese), Fonte immagine: Pixabay / Monoar_CGI_Artist
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