Il Governo americano potrebbe vietare la vendita dei droni cinesi DJI

Stando a quanto riportato, sembra che DJI Technology Co. Ltd abbia ignorato la divisione 337 della legge sulle tariffe del 1930, violando di conseguenza alcuni brevetti appartenenti al Governo americano. Il giudice ha quindi suggerito di vietare l'importazione di alcuni modelli sul suolo americano e, qualora la causa venisse vinta, di ritirare tutti i prodotti incriminati dalla vendita. Al momento l'accusa riguarda solo alcuni modelli come DJI Spark, Mavic Pro v1, Inspire v1 e Phantom 4.

La vicenda non sarebbe affatto nuova in quanto non è la prima volta che il Governo americano accusa DJI di aver violato dei brevetti; già nel 2017 i servizi di immigrazione americani avevano annunciato di sospettare dei prodotti dell'azienda cinese DJI. Successivamente, il Dipartimento della sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha redatto un rapporto dove indicata i droni DJI come colpevoli di contenere componenti che potevano compromettere i dati personali e condividere infomazionni direttamente con Pechino. Insomma, per il Governo Trump, si tratterebbe di vere e proprie azioni di spionaggio ad opera del Governo cinese.

Allo stato attuale è difficile comprendere come si evolverà la vicenda, tuttavia lo scenario sembra del tutto simile a quello nazionalistico adottato da Trump per Huawei e ZTE. Tra gli obiettivi del Governo americano ci sarebbe quello di evitare la vendita di alcuni prodotti cinesi sul proprio suolo e sembra, a giudicare dai risultati, una strategia attualmente in atto. L'episodio sembra applicarsi solo ad alcuni passati modelli e non al più recente DJI Mavic Air 2.