IBM annuncia un processore quantistico a 433 qubit, Bosch sfrutta i computer quantistici di IBM nella ricerca di metalli EV alternativi
IBM rimane saldamente in prima linea nella corsa all'informatica quantistica: l'azienda ha infatti recentemente annunciato il completamento dello sviluppo dell'unità di elaborazione quantistica (QPU) a 433 qubit prevista per il 2022. L'ultima QPU, denominata Osprey, integra un numero di qubit 3,4 volte superiore rispetto al modello Eagle del 2021 Modello Eagle con 127 qubit. Per il 2023, IBM punta a triplicare ancora una volta il numero di qubit, con una QPU Condor da 1121 qubit. Entro il 2025, IBM prevede di rilasciare una QPU con 4158 qubit, e il numero potrebbe aumentare esponenzialmente raggiungendo decine di migliaia o addirittura centinaia di migliaia di qubit verso la fine di questo decennio.
Stiamo continuamente scalando e facendo progredire [...] la tecnologia quantistica attraverso l'hardware, il software e l'integrazione classica per affrontare le più grandi sfide del nostro tempo, in collaborazione con i nostri partner e clienti in tutto il mondo. Questo lavoro si rivelerà fondamentale per la prossima era del supercalcolo quantistico.
-Vicepresidente senior di IBM e direttore della ricerca, il dott. Dario Gil-
La nuova QPU Osprey introduce anche un nuovo modo di trasmettere le informazioni di controllo a microonde ai qubit operativi. I modelli precedenti utilizzavano cavi coassiali, ma IBM è riuscita a sostituirli con cavi a nastro flessibili simili a quelli utilizzati per collegare i display dei computer portatili display dei computer portatili. Questa soluzione offre un throughput più elevato e una maggiore densità di controllo fino al 70%, e allo stesso tempo riduce i costi di un fattore 5.
Purtroppo, oggi i processori quantistici non possono ancora essere utilizzati in modo significativo dal consumatore medio. Tuttavia, IBM offre l'accesso alla sua rete di supercomputer quantistici tramite un servizio cloud che sfrutta il software open-source Qiskit. In questo modo, chiunque può interagire con i computer quantistici, ma questi sono davvero utili per progetti di ricerca complessi pianificati da istituzioni e grandi aziende. Bosch, ad esempio, sta collaborando con IBM per trovare alternative sostenibili ai metalli rari e costosi che alimentano i veicoli elettrici veicoli elettrici.
Secondo quanto riportato da DigiTimes, Robert Bosch GmbH sfrutterà la potenza di elaborazione di venti supercomputer quantistici IBM per ricercare valide alternative ad alcuni metalli scarsamente disponibili a livello globale, come il nichel, il rame o il litio, e agli elementi delle terre rare, necessari per costruire motori elettrici e celle a combustibile. I nuovi processori quantistici di IBM aiuteranno a simulare le proprietà adeguate per i materiali alternativi. Si dice che Bosch abbia preparato un team di 30 persone per la ricerca sui supercomputer quantistici.
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Fonte(i)
via Tom's Hardware / DigiTimes