I negazionisti del cambiamento climatico su YouTube cambiano opinione: Le nuove campagne di disinformazione raccolgono alti profitti
La mancanza di fiducia nella ricerca sul cambiamento climatico causato dall'uomo non è una novità. Ma in un importante studio, gli scienziati hanno scoperto che gli atteggiamenti degli ex negazionisti del cambiamento climatico sono cambiati radicalmente. Imran Ahmed è il CEO e fondatore del Center for Countering Digital Hate.
In collaborazione con un team di ricercatori universitari, ha utilizzato un modello AI per studiare l'evoluzione delle affermazioni di negazionismo climatico su YouTube tra il 2018 e il 2023. I risultati dello studio mostrano che c'è stato un forte calo nel numero di affermazioni secondo cui il cambiamento climatico non sta avvenendo o è il risultato dell'attività umana.
Il cambiamento climatico è innocuo?
Invece, i ricercatori hanno riscontrato un aumento delle affermazioni secondo cui il cambiamento climatico è in atto, ma che le soluzioni per mitigare i suoi effetti non funzionano e che non si può fare più nulla per ridurre la "febbre" della Terra.
Scienziati, giornalisti, politici, comunicatori hanno convinto e spiegato al pubblico e ai giovani che il cambiamento climatico è reale. Ma gli oppositori dell'azione sul cambiamento climatico hanno aperto un nuovo fronte.
- Imran Ahmed
Altri nuovi punti di vista sono che gli effetti del riscaldamento globale saranno positivi o innocui, che le nuove tecnologie saranno troppo costose o poco sicure, oppure che non ci si può fidare della scienza del clima e del movimento per il clima. L'ipotesi che l'energia solare, l'energia eolica o il passaggio ai veicoli elettrici non contribuirebbero in modo significativo alla mitigazione del cambiamento climatico è anch'essa in aumento.
Questa nuova forma di negazionismo si diffonde principalmente attraverso i video di YouTube, dove sia i negazionisti del clima che la piattaforma sono spesso beneficiari di entrate pubblicitarie. Secondo Imran Ahmed, che ha trascorso molti anni a ricercare le teorie della cospirazione e la diffusione della disinformazione, si tratta essenzialmente di bugie pericolose.
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Doomerismo e rassegnazione passiva
Affermazioni come quelle sopra citate sono pericolose perché, diffondendosi attraverso i social media, possono contribuire a far sì che le persone perdano rapidamente la speranza in un futuro migliore e diventino demotivate nel loro desiderio di migliorare le cose.
Esiste una tendenza cinica, spesso definita 'doomerismo', in cui molti vivono secondo il motto che è comunque troppo tardi per fare la differenza. Questo può avere un effetto paralizzante e scoraggiare le persone a impegnarsi nell'azione per il clima.
Secondo Imran Ahmed, per diffondere la disinformazione e trarne profitto finanziario, gli youtuber fanno di tutto. Ad esempio, cercano di creare un'apparenza accademica includendo presunti "esperti", mostrando grafici (non rappresentativi) e persino vestendo i panni di scienziati conservatori stereotipati.
Grandi profitti per gli youtuber e la piattaforma
Si tratta di un'industria altamente sviluppata, che mescola abilmente la verità con la disinformazione, tanto da richiedere molto tempo e competenza per sfatarla. Ironia della sorte, la portata di questi canali è aumentata anche dai commenti delle voci dissenzienti. Dopo tutto, ogni interazione conta. E il coinvolgimento è incrementato dagli argomenti controversi.
YouTube guadagna milioni di dollari grazie all'inserimento di annunci pubblicitari su canali come questi. I 12.000 video di 100 canali analizzati nello studio hanno un valore stimato di 13,4 milioni di dollari all'anno. Il profitto è suddiviso all'incirca 55:45 o 60:40 tra il creatore di contenuti e la piattaforma:
Quindi entrambi traggono profitto da questo tipo di contenuti. Quello che scopriremo, però, è che ci saranno anche altri canali. In realtà, questi numeri sono una stima molto, molto piccola dei canali che abbiamo esaminato. Potremmo parlare di un'industria da 100, 200 milioni di dollari in totale.
- Imran Ahmed
Tutte le informazioni di cui sopra sono state estratte da un'intervista con Imran Ahmed, Direttore Esecutivo e Fondatore del Centre for Countering Digital Hate. Living On Earth ha pubblicato l'intervista completa.
Fonti
Vivere sulla Terra | immagine teaser: DALL-E / AI