Carburante dalla luce del sole: Il primo impianto industriale solar-to-fuel potrebbe trasformare il trasporto
Gli scienziati dell'Istituto Fraunhofer di https://www.fraunhofer.de/de/presse/presseinformationen/2024/februar-2024/wenn-aus-sonnenlicht-treibstoff-wird.html Institute hanno trovato un modo per trasformare le emissioni di CO2 in qualcosa di utile. In un'alta torre dotata di specchi, vengono prodotti carburanti sintetici sostenibili a partire da acqua, CO2 e luce solare. Questi possono poi essere utilizzati per alimentare automobili o aerei, contribuendo a ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili.
Il progetto, chiamato Material Advancements for Solar Fuels Technology (MAfoS), viene portato avanti dal Centro per le Strutture Leggere ad Alta Temperatura (HTL) dell'Istituto Fraunhofer per la Ricerca sui Silicati (ISC) in Germania. L'obiettivo è costruire il primo impianto solare-carburante industriale.
Un impianto pilota esiste già nella torre solare del Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) di Jülich, gestito dal partner svizzero del progetto Synhelion. L'impianto solar-to-fuel utilizza l'energia del sole per produrre combustibili sintetici da acqua e anidride carbonica (o metano) metano).
Abbiamo sempre voluto espanderci nei campi delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica, del power-to-X e del power-to-fuel con i nostri classici temi Fraunhofer HTL sui rivestimenti e i materiali ad alta temperatura e sulle fibre ceramiche. Con questo progetto, stiamo dimostrando di essere un forte partner di cooperazione per le piccole e medie imprese, soprattutto in questo campo, grazie al nostro orientamento al cliente e alla vicinanza al mercato, oltre che alla nostra competenza specialistica.
- Arne Rüdinger, Responsabile del Dipartimento di Fibre Ceramiche presso il Fraunhofer HTL
Il cuore dell'impianto di Jülich è una torre solare dove gli specchi concentrano la luce solare e la convertono in calore. Questo calore viene poi utilizzato per far sì che i materiali di partenza si convertano in un reattore ad alte temperature e ad alta pressione. Questo produce il combustibile desiderato combustibilead esempio il cherosene. Una sfida del progetto è rappresentata dai materiali speciali che devono resistere al calore elevato, fino a 1.500 gradi Celsius, e al vapore acqueo.
È anche bello che la nostra ricerca possa dare un contributo così importante alla riduzione della CO2 e quindi alla trasformazione sostenibile della nostra società.
- Jonathan Maier, responsabile del progetto MAfoS
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