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Arm ha in programma un'importante revisione dell'attività di licensing per aumentare i profitti

Arm vuole un pezzo più grande. (Fonte: Arm)
Arm vuole un pezzo più grande. (Fonte: Arm)
Il Financial Times cita alcuni addetti ai lavori che riferiscono di una mossa rivoluzionaria di Arm prevista per l'inizio del 2024. Con l'IPO che avverrà quest'anno, Arm intende aumentare i profitti abbandonando le royalties applicate per ogni SoC venduto dai produttori di chip e addebitando invece i costi ai produttori di smartphone in base al valore di ogni dispositivo.

Il settore IT&C ha accolto con sollievo la fusione tra Fusione tra Nvidia e Arm si sia fermata all'inizio del 2022. Nel frattempo, varie aziende hanno cercato di formare consorzi per ottenere il controllo strategico di Arm, ma SoftBank, l'azienda che attualmente possiede Arm, ha deciso di ignorare tutti questi piani ambiziosi e di concentrarsi invece su un'offerta pubblica iniziale vecchio stile, prevista per la fine di quest'anno. Il problema di Arm, almeno fino al tentativo di acquisizione da parte di Nvidia, era che in qualche modo registrava ricavi stagnanti e profitti in calo, nonostante la massiccia richiesta di progettazione di chip da parte del settore degli smartphone. Ora, nel tentativo di aumentare la valutazione dell'azienda in vista dell'IPO, Arm sta cercando di aumentare i prezzi della progettazione di chip con una revisione completa della sua attività di licensing.

Diversi dirigenti ed ex dipendenti del settore, citati dal Financial Times, riferiscono che Arm intende smettere di applicare le royalty di progettazione per ogni SoC venduto da produttori di chip come Qualcomm o MediaTek e di addebitare invece le spese ai produttori di smartphone in base al valore di ciascun dispositivo. Questo dovrebbe portare a un aumento dei profitti, dato che uno smartphone è ovviamente più costoso del SoC da cui è alimentato. Come afferma un ex dipendente di Arm, "SoftBank[...] sta testando il valore di mercato del monopolio di Arm" Questo cambiamento verrebbe attuato all'inizio del 2024, ma i produttori di smartphone cinesi come Xiaomi e Oppo non hanno ancora accettato questi termini.

Il nuovo schema di royalties si applicherebbe principalmente ai dispositivi che integrano processori con Cortex-A cortex-A. L'analista di TechInsights Sravan Kundojjala sostiene che, fino a poco tempo fa, Arm chiedeva l'1-2% per chip, dato che un processore Qualcomm viene venduto a 40 dollari, mentre uno MediaTek viene venduto a 17 dollari e un Unisoc il prezzo medio di uno smartphone nel 2022 è stato stimato in 335 dollari, ma Arm probabilmente chiederà meno dell'1-2% di questa cifra.

I clienti di Arm, che sono sia produttori di chip che di dispositivi, come ad esempio Apple non saranno interessati dal nuovo schema di royalty, secondo gli addetti ai lavori.

 

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Bogdan Solca, 2023-03-24 (Update: 2023-03-24)