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Apple rivoluziona i termini della programmazione: eliminate le voci blacklist, whitelist, master e slave

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In seguito alla modifica di alcuni termini di programmazione usati per definire le componenti di un sistema che hanno totale controllo su altre componenti da parte dei maggiori linguaggi di programmazione, anche Apple si adegua rimuovendo tutti i termini che potrebbero essere percepiti come razzisti o discriminatori.

La modifica coinvolgerà numerosi aspetti dell'ecosistema Apple, a partire da Xcode sino alle API. Le modifiche sono state introdotte inizialmente a giugno con le prime versioni beta di iOS 14, iPadOS 14, macOS Big Sur, watchOS 7 e tvOS 14 e le relative documentazioni di accompagnamento. La richiesta di cambio è iniziata alcune settimane fa, quando un programmatore ha richiesto una modifica atta ad evitare di usare questa terminologia in Python, uno dei linguaggi di programmazione più utilizzati.

Anche Apple ha deciso pertanto di adeguarsi rimuovendo la terminologia blacklist, whitelist, master branch, master/slave e altri ritenuti offensivi. I programmatori ora avranno a che fare con una terminologia più neutrale e naturale come "allow list" e "deny list". Il termine "Master" è ora sostituito con "Main" nel ramo SCM predefinito di Xcode 12. Si tratta di una modifica che è stata adottata da numerose realtà del mondo della programmazione, dai linguaggi sino ai sistemi operativi.

Non è la prima volta che l'uso di "master" e "slave" è stato contestato nella comunità dei programmatori; già nel 2003 un impiegato del Los Angeles County Probation Department aveva esposto un reclamo in merito. Nel 2014 Drupal, il noto CMS distribuito sotto licenza GNU GPL, aveva iniziato il processo di rivoluzione sostituendo i termini "master/slave" con "primary/replica". 

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Luca Rocchi, 2020-07-21 (Update: 2020-07-21)