Computer senza transistor o silicio: magneti 2D con proprietà superiori
I circuiti integrati con innumerevoli transistor, tipicamente realizzati in silicio, sono praticamente ovunque. Dai frigoriferi agli apparecchi acustici, dalle calcolatrici tascabili agli acceleratori di intelligenza artificiale. Quest'ultimo è un esempio di un problema che si sta lentamente accumulando da tempo.
I più anziani se lo ricorderanno. Un Intel 80386, ad esempio, non aveva un sistema di raffreddamento perché veniva attraversato solo da pochi watt di potenza. I processori moderni, e le schede grafiche ancora più sofisticate, consumano centinaia di volte di più - e ovviamente sono sproporzionatamente più potenti.
Tuttavia, anche i circuiti stanno raggiungendo i loro limiti in termini di consumo energetico. E da qualche tempo si sta facendo ricerca sui cosiddetti materiali magnetici 2D, che seguono il principio del transistor, ma che funzionano in modo molto diverso.
Quindi il bit rimane lo stesso, solo il modo di arrivarci, se lo "0" o l'"1", dovrebbe cambiare. Purtroppo, come i superconduttori, questi materiali hanno funzionato finora solo a temperature estremamente basse.
Super impraticabile, basta la temperatura ambiente, forse anche un po' più alta. Un team del MIT è ora riuscito a fare proprio questo passo. Utilizzando due strati di "magneti van der Waals 2D", sono riusciti a costruire un circuito che può essere regolato in modo affidabile a temperatura normale.
Con una lega di ferro, gallio e tellurio e una seconda lega di tungsteno e tellurio applicata sopra, sono coinvolti molti elementi rari. Per la prima volta, tuttavia, è stata dimostrata la realizzazione tecnica di costruire circuiti integrati interamente senza transistor - ma con magneti 2D.
Inoltre, il circuito può essere costruito in dimensioni microscopiche, in modo che la densità dei transistor possa essere raggiunta un giorno. Tuttavia, la produzione commerciale deve essere prima testata.
In ogni caso, il requisito di potenza estremamente basso sarà probabilmente ancora più decisivo. Secondo gli autori dello studio scientifico, è necessario solo poco meno dell'1% dell'elettricità rispetto alla tecnologia attuale. Questo non solo aumenterebbe enormemente l'efficienza, ma risolverebbe anche i problemi di raffreddamento, proprio come il buon vecchio 386.
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