Recensione del Notebook Apple MacBook Pro 17 pollici 2010-04
Il MacBook Pro Unibody da 17" (MBP) è il modello top di gamma tra i notebook Apple e, insieme al MBP 15", il notebook più potente con Mac OS X. Esso è anche il più leggero e sottile computer da 17" della sua categoria prestazionale.
Oltre alla configurazione standard recensita in queste pagine, è possibile configurare leggermente il computer Apple sul negozio online. Processori, memorie, hard disks o SSD oltre allo schermo opaco sono sulla lista delle opzioni.
Case
Il case del notebook più grande di Apple non è stato ritoccato minimamente in questo nuovo modello. Quindi le parti della recensione relative ad esso si basano sulla recensione del MBP Unibody da 17" del 2009.
Il case unibody è composto da un singolo pezzo di alluminio ed è piacevole grazie al design semplice e professionale. Il design è praticamente identico a quello del MacBook più piccolo, o comunque a quello dei MacBook Pro da 15" - solo semplicemente più grande. Per questo si ha l'impressione che qualcosa non sia al suo posto, ad esempio osservando i larghi spazi tra la tastiera ed i bordi del case. A parte ciò, il MacBook Pro da 17" resta comunque il più bel notebook da 17" anche dopo un anno dalla sua uscita.
Il case in alluminio è costruito senza difetti. Gli spazi sono quelli tipici di Apple e la cover dello schermo si chiude perfettamente. Solo la base del notebook può essere piegata leggermente con pressioni forti.
Le larghe cerniere dello schermo si aprono con un grande angolo, ma forse opponendo troppa poca resistenza.
La sensazione trasmessa dai materiali è eccellente. E' divertente maneggiare il notebook. Solo il bordo frontale, essendo troppo "spigoloso" può essere di leggero fastidio durante la digitazione. Il problema resta comunque entro certi limiti grazie al fatto che il case è molto basso rispetto al piano di appoggio.
Connettività
Anche il grande MacBook Pro da 17" è scarso in termini di interfacce proprio come i suoi colleghi più piccoli. Contrariamente al suo predecessore, si ha una Mini DisplayPort la quale permette il trasporto dei segnali audio e può essere convertita in una porta HDMI a tutti gli effetti grazie ad un adattatore.
In confronto al modello da 15", il MBP 17" ha una ulteriore porta USB ed uno slot ExpressCard34 sul lato sinistro del case. Per contro, manca il cardreader SD. In questo senso, il Mac non può reggere il confronto con i notebook Windows da 17". eSATA, VGA, HDMI, cardreader, docking station e porte USB addizionali sono nella lista delle lacune.
Le interfacce sono ben posizionate sul lato sinistro del case, solo il Kensington lock slot si trova sul lato destro. Ciò è molto pratico per i destrimani e comunque accettabile per i mancini grazie al posizionamento nella parte verso il retro.
Il MacBook Pro dispone delle usuali interfacce wireless per questa categoria di prezzo. Una particolarità è il chip WLAN Broadcom (BCM4322) visto che sui laptop Windows si utilizza spesso un chip Intel. La LAN gigabit è anch'essa su chip Broadcom (BCM5701) (noto come chip set 9400M). Ultimo ma non ultimo, abbiamo anche un controller Bluetooth 2.0+EDR ed una interfaccia infrarosso unidirezionale per l'uso del telecomando opzionale MacRemote.
Il MacBook Pro 17 segue le normali regole di configurazione software degli altri computer Macintosh. Il nuovo sistema operativo Mac OS X (10.6.3 Snow Leopard in questo caso) e la suite software, iLife 09 (iMovies, iPhoto, GarageBand, iWeb ed iDVD) vengono forniti per le attività di uso quotidiano. Windows può essere installato in aggiunta grazie ad un assistente Boot Camp, come al solito. Ovviamente bisognerà possedere una propria copia di Windows.
Dispositivi di Input
Tastiera
Non si riscontrano cambiamenti nella tastiera rispetto a quella dei modelli più vecchi. Essa è infatti identica a tutti gli altri notebook MacBook Pro ed ha quindi l'ormai noto layout del mondo Apple. In confronto al MacBook bianco, il tocco dei tasti è leggermente più morbido ed i tasti appaiono di una qualità leggermente superiore. La tastiera del MBP17 è una delle migliori tra tutti i laptop da noi recensiti.
Touchpad
Il touchpad in vetro (chiamato trackpad da Apple) dispone adesso delle funzioni di scolling inerziale in questo suo ultimo aggiornamento. Ciò conferisce una sorta di spinta ai movimenti di scrolling, in parole povere, ciò sarà particolarmente utile nella visualizzazione di pagine web molto lunghe. Il touchpad ha una eccellente superficie liscia ed i bottoni non sono separati. Come in precedenza, è in grado di riconoscere una moltitudine di gestures utilizzando fino a quattro dita contemporaneamente.
Il supporto Windows al touchpad per tutte le sue funzionalità non è attualmente di pari passo con quello del driver Mac OS X.
Schermo
Lo schermo LED widescreen da 17" è molto luminoso con una media di 293 cd/m2 e si adatta automaticamente grazie ad un sensore di luminosità ambientale. L'illuminazione all'86% è un valore molto buono per uno schermo di queste dimensioni e luminosità. Comunque, si possono notare due strisce più scure che partono dal basso fino al centro dello schermo osservandolo attentamente con uno sfondo nero.
L'ottima risoluzione di 1920x1200 pixels rende il desktop molto grande nonchè possibile la visione di video FullHD senza cropping. Il buon contrasto massimo di 726:1 permette colori brillantig.
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Distribuzione della luminosità: 86 %
Al centro con la batteria: 312 cd/m²
Contrasto: 726:1 (Nero: 0.43 cd/m²)
Lo spettro di colori rappresentabili dallo schermo LED da 17" copre quasi tutto lo spazio di colori sRGB risultando in linea con i risultati ottenuti dal precedente schermo del MBP da 17. Esso è considerevolmente più grande di, per esempio, quanto offre lo schermo standard del MacBook bianco, ma molto meno di quanto è in grado di fare l'eccellente schermo RGB LED del Dell XPS 16.
E' possibile visualizzare i contenuti sullo schermo lucido anche in ambienti luminosi grazie alla eccellente luminosità di 293 cd/m2. A parte ciò, i riflessi intensi risultano molto stancanti per gli occhi e quindi ne sconsigliamo un uso intenso in queste condizioni. Coloro i quali vorranno utilizzare il MacBook Pro 17 prevalentemente in esterna, dovranno optare per la versione con schermo opaco.
Gli angoli di visualizzazione del pannello Samsung LTN170CT10 montato sul nostro esemplare in test, sono quelli comuni agli schermi TN - molto buoni sul piano orizzontale. Deviazioni cromatiche si notano con relativa facilità dall'alto e dal basso. Gli angoli di visualizzazione possono essere quindi classificati come buoni per questa categoria.
Prestazioni
La versione aggiornata del MacBook Pro da 17" è adesso dotato di processori Core i5 o i7 con grafica integrata Intel HD ed una scheda grafica dedicata GeForce GT330M con switching automatico tra l'una e l'altra.
Il MacBook Pro 17 si posiziona, come c'era da aspettarsi, nella stessa fascia degli altri notebook dotati di un processore Core i5-540M nei benchmarks del processore in Windows, Cinebench R10 e R11.5, wPrime e la parte CPU di 3DMark06. In questo campo si hanno risultati migliori rispetto ai rappresentanti della famiglia Core 2 per via dell'hyperthreading e del Turbo Boost. E' possibile trovare risultati dettagliati sulle pagine dedicate alla CPU Core i5-540M.
Abbiamo misurato le prestazioni applicative in Windows 7 con 3DMark Vantage di Futuremark. Il MacBook Pro da 17" permette ottiene buoni risultati grazie al veloce processore Core i5. Comunque, il notebook in alluminio si posiziona ad un livello leggermente più basso rispetto ai notebook Windows di potenza simile. Esso ottiene pressappoco gli stessi risultati dell'HP EliteBook 8440p-WJ681AW anche se quest'ultimo monta solamente un processore Core i5-520M e grafica integrata. I notebooks con hard disk SSD ne guadagnano considerevolmente. Il Sony Vaio Z11 con RAID SSD da 128 GB è nel complesso più veloce del 65% pur essendo equipaggiato allo stesso modo con GT 330M e i5-520M di pari clock.
D'altra parte, questo aggiornamento lascia considerevolmente indietro il MBP 17 dell'anno scorso con C2D T9550 e 9600M GT. Anche il MacBook bianco con Core 2 Duo P8600 e GeForce 320M viene battuto di circa il 41%. Ciò vale per la versione da 13". L'alternativa più veloce con Core i7 è invece circa il 6% più veloce (rispetto ai risultati del MacBook Pro 15 con Core i7).
PCMark Vantage Result | 5749 punti | |
Aiuto |
L'unico benchmark di sistema conosciuto per Mac OS X è XBench nella sua ultima versione 1.3. Sfortunatamente, i risultati ottenuti fluttuano anche di molto tra un'esecuzione e l'altra e quindi siamo stati costretti a ripetere i test dalle 5 alle 10 volte prendendo come punto di riferimento l'esecuzione migliore. Le prestazioni generali sono migliorate considerevolmente grazie all'utilizzo di un veloce Core i5. Si nota però un calo nelle prestazioni OpenGL della scheda grafica Intel. I miglioramenti sono particolarmente importanti nella gestione dei thread (grazie all'hyperthreading del Core i5-520M) e nel test delle memorie (per il fatto che il controller di memoria è integrato nella CPU).
Il software DPC Latency Checker non riporta alcun problema legato a latenze eccessive sotto Windows. Si nota un singolo picco che raggiunge i 1083 microsecondi. Per il resto, le barre sono rimaste nella zona verde sotto i 500 microsecondi.
La versione downclockata dell'Nvidia GeForce GT 330M nel MBP17 ha un notevole incremento prestazionale rispetto alla vecchia Geforce 9600M GT. E' infatti il 15% più veloce in 3DMark06, e sempre il 15% avanti alla 9600M GT nel 3DMark Vantage eseguito sul vecchio MBP. Il consumo energetico è comunque sullo stesso livello grazie al processo produttivo a 40nm.
Le schede grafiche GT330M a clock standard (come quella impiegata nel Samsung NP-R780) ottengono un punteggio del 6-8% più alto in 3DMark06, e del 15% nel test GPU di 3DMark Vantage.
Le prestazioni teoriche del MBP 17 sono significativamente superiori a quelle del suo predecessore, ma non al livello ottenibile grazie alla GT330M .
Una caratteristica importante del nuovo MBP da 17" è la funzione di switching automatico della scheda grafica. Essa funziona solo in Mac OS X e va ad utilizzare la scheda Intel HD graphics integrata nel processore quando non si ha carico grafico.
La GT 330M è chiaramente superiore alla scheda Intel nei test altamente fluttuanti di XBench 1.3. E' ben 3.3 volte più veloce nei test OpenGL, ed anche il 23% più veloce nei test dell'interfaccia utente.
Non siamo riusciti ad eseguire questa comparativa in Cinebench R11.5. L'OpenGL non ci ha fornito alcun risultato per via della eccessiva differenza prestazionale con i rendering di riferimento (si notano anche errori grafici, come da screenshots con i pixel rossi). In confronto al MacBook bianco, la GT330M, con 15.08 punti, supera la GT 320M con 11.24 punti.
Rispetto ad XBench, la scheda Intel HD, con 3454 punti, non resta dietro alla GT 330M di molto (5140 punti) nello Shading test di Cinebench 10. Ad ogni modo, la vecchia 9400M ottiene più o meno gli stessi punteggi della GT 330M restando tra i 4000-4900 punti. La 9600M GT raggiunge valori più elevati tra i 5100-6200. Ciò è imputabile alla differente versione dei driver. Per questo, la GeForce 320M nel nuovo MacBook ottiene 4465 punti.
Le prestazioni dell'hard disk Hitachi si posizionano nella fascia media degli hard disk con velocità di rotazione di 5400 giri al minuto avendo un read rate medio di 62.4 MB/s. Un vantaggio dell'hard disk da 500 GB è l'elevata silenziosità. vista la presenza di un solo slot per hard disk, volendo eseguire un upgrade, ad esempio a favore di un veloce SSD, sarà necessario sostituire l'hard disk Hitachi.
La versione downclockata della GeForce GT 330M non è necessariamente una scheda grafica da videogiochi spinta. Si posiziona infatti a metà tra una GT 325M a pieno clock ed una GT 330M e sotto alla Mobility Radeon HD 5650. Quindi, giochi assetati di prestazioni potranno essere giocati fluidamente solo a bassi livelli di dettaglio (per esempio Battlefield Bad Company 2 oppure giochi più vecchi o meno onerosi come Sims 3). In confronto ai notebook Windows da 17", equipaggiati solitamente con schede grafiche di prima categoria in questa fascia di prezzo, le prestazioni sono chiaramente più scarse.
3DMark 06 Standard Score | 6032 punti | |
3DMark Vantage P Result | 2356 punti | |
Aiuto |
basso | medio | alto | ultra | |
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World of Warcraft (2005) | 208 | 157 | 42 | |
Supreme Commander - FA Bench (2007) | 38.6 | 27.5 | 22.1 | |
Call of Duty 4 - Modern Warfare (2007) | 189 | 60 | 35 | |
Colin McRae: DIRT 2 (2009) | 98.4 | 42 | ||
Resident Evil 5 (2009) | 83.1 | 31.7 | 17.9 | |
Battlefield: Bad Company 2 (2010) | 52 | 28 | 20 | 11 |
Metro 2033 (2010) | 33 | 23 | 10 |
La GeForce GT 330M ottiene chiaramente il trofeo per la scheda grafica più veloce utilizzata nei MacBooks sotto Mac OS X per via di una mancanza di sfidanti. Le prestazioni OpenGL sono sufficienti per giocare ad Half Life 2 a dettagli alti ed in risoluzione SXGA in modo fluido. Le prestazioni sono comunque considerevolmente superiori in Windows 7, il quale permette di giocare alla risoluzione nativa dello schermo.
Test Video
Come già visto nella versione da 15", il MacBook Pro da 17" non ha alcun problema nel rendering di film HD. Nel caso in cui non dovesse funzionare il supporto della scheda video (in Mac OS X sono supportati pochi formati), il processore è abbastanza potente da permettere ugualmente la visualizzazione.
Come già abbiamo scritto, una innovazione di questo MacBook Pro 17 rinnovato è la funzione di switching automatico tra le schede video GeForce GT 330M e l'Intel HD integrata. Non si notano sfarfallamenti o latenze nonostante l'utilizzo di multiplexers. Mac OS X comunque permette solo due modalità: scheda Nvidia sempre attiva oppure switching automatico. E' possibile lo switching manuale mediante il tool Open Source gfxCardStatus. Esso funziona anche durante una sessione di Half Life 2 (da Intel ad Nvidia) senza sfarfallamento o alcun tipo di problema.
Normalmente, ogni applicazione 3D porterà all'uso automatico della GeForce 330M. La mancanza della possibilità di switching manuale alla scheda Intel HD è dovuta al fatto che non si ha ancora un driver OpenGL perfettamente ottimizzato. Se si imposta la scheda Intel con gfxCardStatus, si avranno alcuni errori grafici, ad esempio in Half Life 2. Anche Cinebench R11.5 fallisce il test OpenGL test per l'eccessiva differenza con il renderign di riferimento (vedi screenshot).
Il solo esempio applicativo nel quale è necessario l'uso costante della GT 330M + la rappresentazione di contenuto su schermi esterni. La Mini DisplayPort è apparentemente connessa direttamente alla GeForce GT 330M senza multiplexers. Ma accade lo stesso anche in molti notebook Optimus.
Emissioni
Rumorosità
Entrambe le ventole nell'area dello schermo girano costantemente ad una velocità tra i 2000 - 5370 giri al minuti in base al carico. Restano sempre al livello minimo in assenza di carichi (pesanti) e sono solo discretamente udibili in ambienti silenziosi alla distanza di circa 15 cm.
Utilizzando Mac OS X, il MacBook Pro si mantiene relativamente silenzioso anche sotto carico. Le ventole si attivano alla velocità di 2700-4000 rpm (32-40 dB(A)) in Half Life 2 rimanendo comunque nascoste dai suoni di gioco.
Il notebook in alluminio raggiunge la sua rumorosità massima solo in Windows 7. Le ventole si fanno sentire a 5370 rpm e si misurano ben 48.3 dB(A). La qualità del rumore, comunque, resta piacevole (rumore composto da suono leggero ad alta frequenza).
Rumorosità
Idle |
| 30.2 / 30.4 / 30.6 dB(A) |
Sotto carico |
| 38 / 48.3 dB(A) |
| ||
30 dB silenzioso 40 dB(A) udibile 50 dB(A) rumoroso |
||
min: , med: , max: (15 cm di distanza) |
Temperatura
Le temperature superficiali del case in alluminio del MacBook Pro sono sempre state oggetto di discussioni. Apple utilizza sapientemente il corpo del case per raffreddare il notebook mantenendo la rumorosità al minimo. In alcuni casi però, lo scambio termico è elevato portando ad un case caldo seppur con ventole silenziose. Ciò avviene specialmente in Mac OS X.
La base non è mai realmente fresca, raggiungendo picchi massimi di 42°C. L'importante zona di appoggio dei polsi resta fresca e comunque mai fastidiosamente calda. Nonostante questo, raccomandiamo l'uso di smcFanControl quando lo si utilizza sulle ginocchia. Con esso è possibile forzare la velocità della ventola in modo manuale abbassando quindi la temperatura del sistema (e quindi della base) ovviamente a discapito del comfort acustico.
Le temperature interne dopo diverse ore di carico con Furmark e Prime 95 restano nei limiti. Neanche brevi periodi al massimo (CPU 90°C, GPU 86°C) o le più basse temperature medie (CPU 83°C, GPU 82°C) sono allarmanti.
(±) La temperatura massima sul lato superiore è di 45 °C / 113 F, rispetto alla media di 40.5 °C / 105 F, che varia da 21.2 a 68.8 °C per questa classe Gaming.
(±) Il lato inferiore si riscalda fino ad un massimo di 42 °C / 108 F, rispetto alla media di 43.2 °C / 110 F
(±) In idle, la temperatura media del lato superiore è di 35.1 °C / 95 F, rispetto alla media deld ispositivo di 33.9 °C / 93 F.
(+) I poggiapolsi e il touchpad raggiungono la temperatura massima della pelle (35 °C / 95 F) e quindi non sono caldi.
(-) La temperatura media della zona del palmo della mano di dispositivi simili e'stata di 28.9 °C / 84 F (-6.1 °C / -11 F).
Altoparlanti
Il sistema di altoparlanti integrato nel corpo del case in alluminio suona bene nonostante l'altezza ridotta del case. Ovviamente nulla a che vedere rispetto ad altoparlanti esterni, come i Logitech Lapdesk, ma le prestazioni offerte sono sufficienti per musica di sottofondo o per la visione di film senza pretese. Gli altoparlanti sono abbastanza potenti generando un massimo di 90 dB (distanza: 15cm) (più forti di quelli nel MacBook bianco).
Le uscite analogico / ottico sono molto convincenti con cuffie Sennheiser PXC 250 proponendo un suono privo di rumore statico.
Autonomia della batteria
Il nuovo MacBook Pro 17 basato su Core i5 guadagna anche in riferimento ai tempi di utilizzo (da poco oltre le 9 h del predecessore a poco oltre le 11 h). Ciò si può attribuire alla presenza della scheda grafica integrata Intel HD, prodotta in 32nm. Per il resto tutto resta pressoché identico, anche se con prestazioni considerevolmente maggiori. Il MBP 17 si posiziona bene nell'uso quotidiano con un'autonomia massima di 4-5 ore alla massima luminosità, oltre ciò, Apple promette 1000 cicli di carica quindi la durata promessa dovrebbe essere superiore alla concorrenza.
La bassa autonomia della batteria del MBP 17 in Windows, come in tutti i notebook Apple, si fa sentire. Si può raggiungere un massimo di circa 5.5 ore nel Reader's Benchmark.
La batteria integrata e non intercambiabile si è ricaricata in 3h 16 min.
Il consumo di corrente è minore di quello del modello del 2009 con chipset Nvidia grazie alla grafica integrata ed al più economico Core i5 (senza carico). Il notebook da 17" è estremamente economico con un consumo di soli 7.7 watts senza retroilluminazione, WLAN e Bluetooth. Aggiungendo la scheda grafica Nvidia, si devono aggiungere di conseguenza circa 3 watt. Abbiamo raggiunto un minimo di 17.2 watts sotto Windows. Qui si nota l'ottimizzazione perfetta di Mac OS X per l'hardware utilizzato.
La ragione del rallentamento dei componenti si nota sotto pieno carico. Furmark e Prime 95 richiedono 80.9 watts insieme. Comunque, Prime 95 (carico alla CPU) richiede 83 watts da solo. Per non sovraccaricare l'adattatore di corrente da 85 watt, Apple sembra ridurre le prestazioni dei componenti durante l'uso simultaneo e pesante di CPU e GPU (come si nota anche in TMonitor).
Off / Standby | 0 / 0.4 Watt |
Idle | 7.7 / 16.6 / 24 Watt |
Sotto carico |
70 / 83 Watt |
Leggenda:
min: ,
med: ,
max: |
Risultati complessivi
Il MacBook Pro 17" è più veloce ed anche leggermente più economico del suo predecessore grazie ai nuovi processori Core i ed alla GeForce GT 330M. Si guadagna autonomia grazie alla funzione di switching automatico tra la scheda video integrata nel processore e quella dedicata. Questi sono i maggiori miglioramenti rispetto alla versione del 2009.
Ovviamente restano anche i pregi del predecessore, mantenendolo il 17 pollici più sottile e leggero. I case Unibody è ad oggi ancora inarrivabile per la concorrenza. I dispositivi di input eccellenti, la silenziosità del sistema di raffreddamento, la lunga autonomia e lo schermo eccellente sono dei grossi punti a favore di questo notebook da 17 pollici.
C'è da criticare il fatto che si ha una sorta di rallentamento automatico dei componenti quando si caricano pesantemente CPU e GPU per evitare il sovraccarico dell'adattatore di corrente. Apple avrebbe potuto semplicemente usarne uno più potente. Anche il numero ridotto di interfacce e la spigolosità del margine frontale del case sono difetti che devono essere menzionati.
Apple richiede una somma per molti eccessiva per il suo notebook DTR, forse per la mancanza di concorrenza diretta (anche sul fronte Windows), ci sono solo alcune alternative da menzionare (workstations da 17" come il Dell Precision o i modelli Lenovo W con qualità simile ma che comunque non sono poi così portabili).
Se possedete già un Unibody MBP 17, consigliamo l'upgrade solo se avete bisogno di maggiori prestazioni. Se siete i possessori di un modello dell'era pre-Unibody allora avete anche altri punti su cui riflettere per valutare un upgrade.